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Classi vuote e pc pieni. Alunni collegati all’Itet: “Studiamo, se no poi è dura”6 Marzo 2020 .

Fa strano, inutile negarlo. Le aule sono vuote, sui banchi non ci sono libri e penne, eppure il professore è al suo posto. Davanti non ha volti, ma un monitor dove spuntano tante faccette: ecco le lezioni ai tempi del Coronavirus all’Itet Carducci-Galilei. Oltre ai professori a scuola ci sono i tecnici e il personale Ata. Ai primi il compito di verificare il segnale, all’Itet la fibra viaggia a 30 mega, e la funzionalità della piattaforma, al personale di far sì che la scuola sia efficiente dal punto di vista amministrativo in primis.

Lezioni sospese, ma non ci si ferma, come racconta la dirigente Cristina Corradini. “Numerosi docenti si sono organizzati con gli alunni. La prima azione è stata la condivisione dei contenuti attraverso il registro elettronico”. È il punto base, la condivisione dei contenuti e degli esercizi: “Una prima forma di contatto, l’emissione base che deve partire dalla scuola. Anche per gli alunni con disabilità (in sede c’era anche la docente di sostegno, ndr), dove la tecnologia è un aiuto ancora più importante”.

Ma i prof vogliono di più, vogliono la lezione ed ecco che il Carducci mette a disposizione la piattaforma sperimentata più volte per videoconferenze e lezioni di gruppo, essendo anche riferimento per il patentino europeo del computer. “La questione diventa più complicata quando si ragiona su chi riceve, dove ci sono incognite per il segnale. Dipende dove si trova l’alunno, ma per fortuna abbiamo sistemi leggeri che non gravano sulle connessioni”.

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